mercoledì 8 dicembre 2010

Internet? emenomalechec'è - l'Hotel Cernia in trasferta

Sono tornata da poco dal Toscanalab di Arezzo e le emozioni e gli stimoli che in quell'occasione ho raccolto, sono ancora "vivi" dentro di me.
L'invito che mi era stato rivolto, in apparenza semplice, ha significato per me un "sistematizzare" mentalmente quell'universo di esperienze, relazioni e scambi che negli ultimi anni stanno avendo luogo all'Hotel Cernia.
Semplice? mica tanto. 5 minuti per parlare di noi, di tutto quel caleidoscopio di umanità che da senso al nostro piccolo impegno.... accipicchia!
Come ogni cantastorie giramondo che si rispetti, ho fatto i bagagli e sono venuta ad Arezzo (bellissima città ricca di storia e cultura, nella quale ho avuto la fortuna di "girellare" in occasione del Mercato dell'Antiquariato).
uno scorcio di una bancarella aretina che mi è piaciuta


Sotto le Logge del Vasari mi sono intenerita: questo ristoratore offre una calda coperta ai commensali che vogliano mangiare con vista sulla bellissima Piazza Grande. Un'idea geniale!
Ad aspettarmi molti giovani, nativi digitali, e qualche migrante (come me, con la valigia in mano appunto) e un'atmosfera vivace e ricca di stimoli.

 Un palco "giovane", una scenografia accattivante, un megaschermo in cui scorrevano le immagini, mentre le emozioni, anche quelle, si inseguivano a ritmo serrato.
Una prova (la vita ne è piena, non trovate?), un passaggio, una opportunità per "raccontarci", per permettere ad altri di "annusarci" un pò, di farsi un'idea vaga e imprecisa ma "vivace" di chi siamo e dove andiamo.

A farmi compagnia i vostri messaggi, i post, le foto che avete continuato a commentare e a condividere in una giornata che a me è sembrata lunghissima, per quanto era ricca di stimoli nuovi. Insomma, ero chiamata a spiegare perchè e come internet migliori il mio lavoro e nel mentre, in diretta (alcuni di voi hanno addirittura seguito lo streaming) avete mantenuto con me il contatto, condiviso emozioni, aspettative, curiosità. Mentre ero ad Arezzo, contemporaneamente la "piazzetta emotiva" del Cernia di cui avrei dovuto parlare, continuava ad essere popolata dalle nostre relazioni, dagli scambi affettuosi, dalla vicinanza che mi avete dimostrato.
In pratica il mio compito si è risolto in un lampo: c'eravate tutti voi su quel palco turchese e sono state le vostre emozioni, i nostri ricordi, le sfide che quotidianamente affrontiamo insieme, a dare sostanza al mio breve (ma è il caso che dica intenso vista la vostra generosa partecipazione) intervento.
un'idea geniale, considerato che con i social media "ci mettiamo la faccia" gli organizzatori ce l'hanno messa anche sulle nostre sedie :)

Non riesco a descrivervi pienamente l'emozione provata ma poi, a ben pensarci, non serve: grazie alla "rete" l'abbiamo vissuta insieme.
Un abbraccio d'autunno da una Sant'Andrea un pò grigia ma sempre fascinosa. A presto.

La vostra cantastorie stropicciata :)

venerdì 29 ottobre 2010

E' arrivato il "Custode delle Anime Verdi" all'Hotel Cernia

la finestra di casa mia, in una splendida mattina d'autunno
Adoro queste giornate d'autunno.
L'aria è fresca e profumata e il sole sbrilluccica su un mare quieto ed accogliente. Accipicchia, dovreste venirci adesso sull'isola!
Questa mattina, quando ho aperto gli occhi, ho visto una distesa di seta blu che rifletteva il sole in mille sfumature d'argento e di azzurro.... non avevo la benché minima voglia di andare in albergo ma un appuntamento davvero importante mi aspettava, del resto, trattandosi del giardino delle osmunde, non avevo alcuna voglia di mancare.
Mi sono fatta "forza", ho bevuto una bella tazza di tisana davanti al "mio mare" e sono scesa a Sant'Andrea. Lì ho trovato Cristiano ad aspettarmi che, con un pizzico di malcelata emozione, mi ha mostrato i lavori di Jeoffrey (un giardiniere australiano anch'esso vittima del fascino di quest'isola, che ha fatto dei lavori di pulizia in giardino in queste settimane e che lavorerà con noi il prossimo anno). Ci siamo insomma decisi a moltiplicare gli sforzi e a raccogliere le nostre energie per regalare a questo giardino tutte le cure e le attenzioni che merita.
radici...
Non è un mistero che io ami molto lo spazio verde che abbraccia e circonda il nostro albergo ma al tempo stesso non ho mai nascosto la mia difficoltà nel gestire e arricchire di senso uno spazio di per sé esteso e piuttosto impegnativo, frutto della grande paziente dedizione che la mamma di Cristiano ha profuso in oltre 30 anni di lavoro al Cernia.
Abbiamo ereditato questo bellissimo spazio insieme all'hotel e con esso l'idea si trattasse di un giardino botanico ma, come spesso accade con le idee che non sono figlie della nostra sensibilità e dei nostri ragionamenti, personalmente non ho mai fatto mio fino in fondo questo concetto perché l'ho sempre sentito lontano dall'anima "vera" di questo luogo traboccante magia. Si, insomma, più lo percorro e meno vedo un giardino botanico nell'accezione classica del termine.... non v'è traccia di percorsi didattici, i cartellini non sono stati messi scientificamente a tutte le piante e di certo mancano molte varietà che sarebbe importante ci fossero (ma, vi dirò.... personalmente lo adoro così com'è e questo suo fascino a volte un pò selvatico, mi piace da impazzire)
Aggirandomi per i sentieri a volte un pò selvaggi e solitari del parco, ho piuttosto la sensazione che qui, tra queste balze, scorra l'anima antica dell'isola. Tra i due ruscelli, i massi di granito e le maestose felci regali,  si nasconde secondo me l'Elba vera, quella che non è stata contaminata nè stravolta dai grandissimi mutamenti socioeconomici che negli ultimi 50 anni hanno rivoluzionato fortemente questo scoglio.
Arte in Giardino 2010: Tonino Negri espone al Cernia


A questo carattere di unicità e particolare suggestione, si sono sempre ispirati fino ad oggi gli artisti che dal 2004, espongono tra i sentieri del giardino arricchendo di significati e ispirazioni sempre nuovi uno spazio che non mi stanco di scoprire sotto nuovi punti di vista.
Sia Cristiano che io, siamo però concordi nel ritenere che l'esperienza dell'arte in giardino non basti di per sè a valorizzare il carattere di unicità di questo luogo. Da anni siamo alla ricerca di  una persona che ci sappia consigliare e ci aiuti a curare questo spazio "vivente" come merita.
Così, per un caso che probabilmente caso non è, abbiamo conosciuto Gianluca, agronomo fiorentino animato da un grandissimo amore per il "pianeta verde", nonché grande estimatore di quest'isola. Tra una chiacchiera ed un caffè abbiamo iniziato a ragionare del giardino e delle cure che potrebbero aiutarlo a continuare a crescere moltiplicando emozioni e suggestioni mai uguali all'alternarsi delle stagioni e ci siamo dati appuntamento per un sopralluogo questa mattina.
Cristiano e Jeff in giardino


Non so come spiegarvi, eppure oggi, mentre passeggiavamo con Gianluca e Jeoffrey  era come se le piante ci sorridessero.
Gianluca soccorre l'Eleagnus delle Fippine

 Ad ogni "stazione" (beh, non vorrei a questo punto che associaste la nostra piacevole giratina nel verde ad una via crucis) Gianluca si fermava ad accarezzare una pianta, potandola un pò, sparpagliando consigli e buone pratiche a profusione e dentro di me cresceva la sensazione che finalmente avessimo trovato il "Custode delle Anime Verdi del Cernia".
Si moltiplicano i buoni propositi: il Giardino ha bisogno di cure!!

Adesso non resta che rimboccarsi le maniche, pulire, potare e sistemare il giardino: a primavera vi aspetto per una verifica (è proprio il caso di dirlo) sul campo.





martedì 19 ottobre 2010

Lascio socchiuse le persiane del mio cuore

Sono seduta sulle scale della terrazza.
Il fosso ha ripreso a trotterellare allegramente tra i sassi del suo letto in giardino, complici le abbondanti piogge degli ultimi giorni. Oggi invece c'è il sole. Un sole di quelli belli, autunnali, che ti scaldano il cuore prima ancora della pelle e che avvolgono tutto il panorama intorno a me di una luce calda e "affettuosa".
Mi sono "rintanata" sulla terrazza mentre fervono i lavori di chiusura (chi smonta, chi sposta, chi lava).
Io però non ci riesco.
No, non mi sento di partecipare a questo fermento.... ho troppe emozioni che mi  frullano nella pancia e che mi fanno percepire un irrefrenabile desiderio di scrittura.
Il Saluto d'Autunno, al quale hanno partecipato molti amici (vecchi e nuovi) e alcuni degli artisti che si sono esibiti a casa nostra quest'estate, ha rappresentato per me un momento di grande ispirazione, permettendomi di condividere emozioni e sensazioni intense.
Ma andiamo con ordine... e ripensiamo un pò il tutto.
L'idea bislacca è nata in una sera di nostalgico scrivere.
Dopo un agosto particolarmente "emotivo" trascorso a condividere (oltre che la bellezza di quest'isola) aperitivi e dopo cena nella "piazzetta" del Cernia, complice una comune e attiva presenza su facebook, ho scambiato con alcune amiche-ospiti i dee e riflessioni sull'intensità del nostro stare insieme. Ne è nata, in modo spontaneo, l'idea di creare una occasione per un nuovo incontro, un pretesto per continuare a sperimentare i benefici naturalmente profusi dal nostro "stare insieme", collezionando esperienze condivise.
Se mi state leggendo, care Mariagrazia e Gloria, capirete benissimo che parlo di voi e che colgo questa occasione per continuare a parlare anche a voi.
Dicevo insomma che in una delle mie proverbiali lunghe notti passate a leggiucchiare, condividere pezzetti di percorso, commentare un post e scambiare riflessioni di vario genere, mi venne in mente di stravolgere una abitudine consolidata ma in realtà "ereditata" dalla gestione precedente. Mi balenò con un guizzo improvviso e intensamente luminoso, l'idea che si potesse chiudere l'albergo in modo gioioso, evitando ai nostri ospiti ma anche a tutti "noi del Cernia" di farlo con stanchezza e poco entusiasmo. In un attimo ho ripensato alle (purtroppo tante) occasioni in cui avevo "aspettato a gloria" quel fatidico giorno che mi avrebbe aperto i cancelli della "libertà", finendo inevitabilmente con il trasferire nell'ospite una mistura "esplosiva" di stanchezza, scarsa attenzione verso gli "ultimi malcapitati" e poca disposizione allo scambio. Ma come potevo rovesciare una simile abitudine consolidata negli anni? Ad aggravare il tutto c'era anche un meteo ballerino che, a dispetto di altre stagioni, non ci ha permesso di godere della magia del "Mare d'Autunno".
Semplice: occorreva una FESTA... di quelle belle, che profumano di gesti fatti con amore e di lunghissime tavolate imbandite, con tanto di bambini che corrono da una parte all'altra tra una chiacchiera e una marachella.

Ho pensato a una convivialità genuina perché spontanea, dove persino il cibo profumi di schiettezza. E' cosi
che Cristiano, Irene ed io siamo andati in cucina ad aiutare Michele a fare gli gnocchi, per esempio: volevo che nel cibo che avremmo condiviso, ci fossero tracce di un nostro personalissimo gesto di gioioso Amore.

Ho socchiuso gli occhi e per un attimo  ho immaginato la nostra FESTA e un sorriso, di quelli larghi, ha illuminato il mio viso.
Il resto è venuto spontaneamente.... l'invito ad alcuni degli artisti che hanno arricchito di emozioni e contenuti la nostra casa (hanno aderito immediatamente tutti e in maniera entusiastica e non posso esimermi in questa sede da rivolgere un pensiero di affettuosa gratitudine a Stefano Raddi e al 3io Jazz di Richard, Matteo e Manuel) così come il "contagio" di alcuni blogger che hanno seguito la nostra festa, documentandola attraverso i colori delle emozioni che andavano condividendo con noi.
E' probabile che continui a raccontarvi di questa festa, delle emozioni condivise, degli incontri sorprendenti che mi ha permesso di fare e della sensazione di calore che mi ha regalato....
Per oggi però mi fermo qui. I lavori di pulizia e smontaggio proseguono attorno a me ma mi sento altrove, quasi distante, perché per la prima volta non ho la sensazione di chiudere l'albergo ma semplicemente di lasciare socchiuse le persiane del mio cuore...

domenica 10 ottobre 2010

domenica 3 ottobre 2010

I miei ricordi in Festa (dell'uva)

Benedette tradizioni!
Si, si... viva le feste, quelle di paese, quelle in cui ci si incontra in piazza, la domenica, e tutto ha il sapore della genuina convivialità.
A Capoliveri, ogni anno in questa stagione, ha luogo la tradizionale Festa dell'uva. Un' occasione per scoprire i 4 rioni del paese che si confrontano attraverso una ricostruzione storica (ognuno sceglie, documentandosi, di far rivivere la comunità in una particolare epoca, con tanto di costumi e scenografie).
L'emozione che si vive attraversando i pittoreschi vicoli del borgo è inenarrabile perché inscindibilmente legata agli odori (i carboni accesi, la frutta matura, la zuppa che bolle nel paiolo) così come alla capacità e ricchezza espressiva di un piccolo ma vivace gruppo di "gapoliveresi doc" (gli autoctoni veraci, per intendersi).

Amo partecipare a questa festa perché trovo commovente l'impegno e la dedizione che tutti (giovani e anziani) dedicano  al fine di realizzare un piccolo capolavoro di memoria e tradizione popolare.
In queste occasioni (sempre più rare per la verità) si entra in contatto con il cuore pulsante di una comunità, attraverso i racconti (spesso cantati) che narrano storie semplici e fresche, come i panni che sventolano beati alle finestre.
Quest'anno ha vinto il Baluardo (il mio rione del cuore) ma come sempre, direi, hanno vinto la voglia di stare insieme e di condividere amore e gioiosi ricordi per quest'isola... quest'isola bella.

sabato 11 settembre 2010

Un post sulla post-crescita.... però!

Una notte insonne.
Mannaggia ma quante sono?
Sono sempre stata mattiniera ma il concetto di mattino si sta "rosicchiando" la notte ultimamente........
vabè, in fin dei conti la notte è rimasto l'unico momento in cui pensare più tranquillamente, complice il silenzio, tutto si dipana con maggiore chiarezza e serenità. Di notte non ci sono interruzioni, il telefono non squilla, Irene non saltella curiosa in cerca di assistenza e io mi concedo spazio.
La lettura è d'obbligo... dai romanzi alle note degli amici a qualche novità da spulciare nei feed.
A volte trovo che tutto questo moltiplicarsi di opportunità e occasioni di approfondimento, scambio e conoscenza, sia devastante. Ho la sensazione che il cervello non riesca mai a spegnersi completamente... viviamo in un perenne stato di standby a led affievolito: nè acceso nè spento.... pronto a riavviarsi a un nostro click. 
Non è sano.
No, no... più ci penso e più mi turba.
Insomma. ci vuole anche il niente, il nulla, il vuoto..... che non è assenza... è spazio. Spazio per pensare, spazio per sentire, per condividere, per assaggiare, per "non morire" emotivamente, per sentirsi vivi.
Ho letto una nota sull'ultimo libro di Gianpaolo Fabris e l'ho trovata illuminante. Si parla di consumo etico, equo, verde,  intelligente, sostenibile, consapevole..... e trovo il mio spazio. Finalmente ho trovato le mie "etichette"... si, si: mi sono "taggata" e lo trovo confortante, poiché il dare un nome alle cose le rendo meno inafferrabili e più controllabili.
Ecco cosa voglio fare da grande. Voglio contribuire a gettare i semi di una nuova consapevolezza, voglio indicare, percorrendola, una nuova via.
Possibile ci si debba rassegnare a tutto ciò? possibile non vi siano strade alternative a questo totale e devastante "intorpidimento delle coscienze" rivolte esclusivamente a un consumismo compulsivo ed edonistico?? No, non ci credo. La Natura insegna: può piovere anche per sei mesi consecutivi... ma poi torna a splendere il sole e lo fa più di prima.
Lo scrive lo stesso Fabris, nel dire che "nuovi valori di eticità si vanno, dopo una lunga latenza, diffondendo nel sociale….si fa strada un individuo nuovo che già esiste, sebbene minoritario, intorno a noi, che forse o almeno in parte è in nuce già all’interno di tutti noi". 
Se ci penso lo sperimento ogni giorno, assaporo questo cambiamento in atto, incrocio persone "nuove", più coinvolte, più sensibili, maggiormente attente alla qualità della loro vita e dei loro scambi e lo faccio nella "piazzetta del Cernia"... ogni volta che bevo un caffè con gli ospiti, che condividiamo una lettura, un paesaggio, un ascolto musicale emozionante. 
E' questo il senso del mio percorso, eureka.. l'ho trovato. Generare, a partire da me stessa, una nuova consapevolezza. Risvegliare, risvegliando in me, una nuova coscienza, nuovi valori, nuovi bisogni che, aggregandosi o meglio mettendosi in rete, possano promuovere lo sviluppo di un'intelligenza adattiva diffusa di cui parla Fabris, a partire dalla quale,  personalizzare le conoscenze senza sacrificarne troppo la replicabilità: "far nascere così  la produzione modulare in rete e le reti di consumatori"
Sono le sei e quaranta... è tempo che "svegli anche il mio corpo" e che vada ad aprirle l'albergo......
Felice giornata..... con consapevolezza però!



giovedì 2 settembre 2010

In questo preciso, insignificante istante

Stasera non ha cigolato.


Strano... sono anche tornata indietro, l'ho aperto un'altra volta: niente!

Mi manca un pò.

Sì, il rumore del cancello di casa che stride e miagola mentre lo apro... è il benvenuto nel mio regno. Quanto mi piace. Ogni volta che rientro, lui è li che mi aspetta... pronto a darmi il suo festoso saluto, ad accogliermi come una regina, appunto, nel reame del silenzio e dell'immaginazione: la mia casa.

Sarà perché si tratta di una conquista.... sì, sì... credo che il fatto di non aver mai avuto un mio spazio privato di riposo e riflessione durante i lunghi mesi estivi di lavoro, mi abbia reso particolarmente sensibile a questo aspetto, al punto che stasera, il cigolio storto del mio cancello quasi mi manca.... come non fossi propriamente ancora tornata.

Fortunatamente, subito dopo aver messo piede in giardino, tutto ha ritrovato il suo posto e quell'abbraccio caldo e ospitale  dell'isola è venuto come ogni sera ad accogliermi.

A lei mi abbandono, al mio rientro. Mi concedo al suo fascino notturno, ascolto rapita i grilli, mi riparo con un cenno della mano dalla pioggia di stelle che mi inonda e rimango incantata dal manto nero del mare che si stende davanti a me.

 Stasera c'è una esatta metà di luna che, arrossita, si specchia nel mare mentre lontano all'orizzonte, ballano le luci del "continente" e riesco a a vedere persino i fumi di Piombino.

No, mi spiace... non ho saputo resistere a tutta questa bellezza. Mi ha preso un nodo alla gola, le dita hanno iniziato a pizzicare e mi sono "rovesciata" sulla tastiera del mio computer. No non resisto. No, impossibile farlo. Ci sono giorni in cui tutto sembra andare storto (sarà capitato anche a voi immagino). Ci sono momenti in cui vacillo, lo ammetto. perdo il filo, inciampo, mi sento ancor più stropicciata, fatico a respirare, il mio viaggio sembra vano e d'improvviso sembro smarrire la via. Vi ricordate Alice? Sì, lei... quella nel Paese delle Meraviglie. Si sarà persa cento volte lungo la via e certo l'incontro con il Cappellaio matto, il Leprotto bisestile e lo Stregatto non le hanno dissipato i dubbi.... eppure arriva infondo, lo trova il Bianconiglio e si avventura alla Corte della Regina... si, si.



Ebbene, io credo di avere perso il conto delle volte in cui inciampando mi sono rialzata per poi acciaccarmi ancora e smarrire il senso del mio andare. Eppure oggi, che sono ancor più stropicciata e "storta" di prima, stasera che sento i grilli cantare e vedo la luna specchiarsi nel mare, ora che la mia gatta si strofina alle mie caviglie e una delle due candele che ho acceso sta per spegnersi... in questo preciso, insignificante istante, capisco, o meglio SENTO, che è questo il mio posto. Sento che su questo scoglio delimitato dal mare tutt'intorno, percepisco con maggiore chiarezza la mia finitiudine, la mia imperfezione, il mio limite, il mio umano incedere un pò storto e di sicuro meno infallibile di quanto mi fossi raccontata. Qui tutto mi sembra più sopportabile, persino il dovermi accettare per come sono (storta, vulnerabile, lunatica, testarda e piena di contraddizioni). Di fronte a una bellezza che fa cantare il cuore, tutto sembra meno greve e le asperità si smussano, i contrasti si sfumano e tutto si ammanta di un relativismo nuovo. Ciò che oggi mi sembra un problema, potrebbe semplicemente essere una opportunità, nella quale inciampo adesso, per rialzarmi cresciuta domani.

Sorrido.

Si, sollevo gli angoli della bocca perché non avrei creduto di concedermi così pienamente stasera.... eppure, complice il fascino sottile di una notte di stelle graffiata dai grilli, non ho saputo resistere al canto delle mille sirene che dal mare mi invitano ad "uscire". Doveva essere così. Ho scelto di assecondare questo momento di intenso splendore e di lasciare andare i miei pensieri.

La candela si è spenta, come preannunciato. E' tempo che arrotoli il mio messaggio e lo infili nella bottiglia del blog... chissà dove la porterà il web.....



Vi abbraccio in questa notte di stelle e provo a trattenere il più a lungo possibile questa immagine di bellezza per regalarla a tutti voi, moltiplicando sorrisi e intense emozioni, in "piazzetta".


FFFFFFIIIU'U' (ho spento la candela)

sabato 28 agosto 2010

I pensieri, con le nuvole, viaggiano

Questa mattina mi sono svegaliata un pò ballerina.
Sarà che è finito agosto, molte partenze "emotivamente coinvolgenti" si sono susseguite a ritmo incalzante, la luce diventa più calda, l'aria è settembrina... insomma non c'è un particolare che non mi induca alla riflessione, a tirare qualche somma, a dare una sbirciatina sul mio autunno.
Sono tanti gli ospiti che, incuriositi dalla mia provenienza non elbana, mi chiedono con crescente curiosità, se io riesca a vivere "sullo scoglio" anche d'inverno. Penso che dipenda dal fatto che l'isola suscita in noi tutti un richiamo quasi esotico, legato in parte alle letture fatte in infanzia (l'isola deserta, quella del tesoro.... e i cinefili credo si lascino accarezzare anche dall'immagine di Tom Hanks in Cast away che parla da solo, o meglio con Wilson, la palla).
E invece niente di tutto ciò. Per me l'isola ha un sapore davvero particolare, che riesco a gustare a fondo proprio nei mesi in cui inizia a svuotarsi e i suoi sentieri si fanno silenziosi.
La mia vita d'inverno ha un sapore semplice, che non cambierei con nessuna "prelibatezza" al mondo. E' una vita strettamente legata alla stagione, alla mitezza del suo clima. In una parola: appena il tempo lo permette, esco. Vado spesso a camminare, cerco suggestioni (sempre diverse) che mi aiutino a tingere di colori nuovi i giorni in albergo con voi. La domenica, quando anche Irene è libera, amo molto andare per sentieri (non c'è mai una volta che io non scopra un pezzo nuovo di isola, anche se percorro una via apparentemente conosciuta... non è meraviglioso?!).
Ci sono giorni invece in cui la pigrizia incalza e alla voglia di scarpone subentra quella del pallone in spiaggia... è così che faccio la conoscenza di quei luoghi di sabbiosa magia che d'estate cambiano aspetto, riempiendosi di ombrelloni e sdraio. E' questa l'isola che amo, quella che non mi stanco di raccontarvi, quella che vorrei farvi conoscere ma che d'estate si fa piccola, piccola, quasi impercettibile... perchè inondata di persone, rumori, stimoli.
Se potessi scegliere, invertirei la stagione: aprirei a settembre per chiudere a giugno. sì... lo farei se solo vi fosse possibile venirci a trovare. Mi piacerebbe provarci perché sarebbe quella l'isola (ma... se parlassimo di arcipelago visto che ci siamo "seduti" in mezzo??!!) capace di ammaliare, incantare, stupire, emozionare veramente.
Nell'attesa che il mio sogno si avveri, continuo a vagabondare tra i sentieri elbani (peraltro tra i più affascinanti e vari di tutto il bacino mediterraneo), raccogliendo spunti, ispirazioni e fascine di legni morsi dal mare... perché è di questo spicchio di mondo fatato che voglio parlarvi, quando venite a farci visita.
Felice giornata... la mia è iniziata un pò ballerina :)

sabato 21 agosto 2010

notte di stelle

Accipicchia, è una notte di stelle.
Sono da poco rientrata, dopo una serata in piazzetta.
E' stato il giorno dei saluti (l'ennesimo! mi abituerò mai!!??)
Consuelo e Marco son venuti con gli amici di Marciana a salutarci prima del rientro dalle vacanze.
Una compagnia vivace e piacevole, di romani e fiorentini che (comprensibilmente) si sono innamorati anni fa dell'isola, hanno acquistato casa e da allora vengono ogni anno qua. Sono gli innamorati dell'isola, quelli che lo scoglio lo sentono nel sangue, pur non essendoci nati... quelli insomma che qui si sentono a casa.
Ci spero di poterli accogliere anche in settembre e sogno di portarli a Capraia, a camminare, con Umberto: ne rimarrebbero assolutamente innamorati, come è successo a me.
Adesso sono stancuccia, entriamo nella fase un pò calante della stagione: il post ferragosto  per fortuna ancora un momento di grande impegno ma le energie iniziano a vacillare anche se la grinta davvero non fa difetto.
Del resto la grigliata è stata magica e ha richiesto l'impegno di noi tutti.
I ragazzi hanno lavorato molto bene e ho avuto la sensazione che tutto sia filato liscio.  L'unico aspetto da curare secondo me meglio è quello legato all'illuminazione: prometto però che alla prossima occasione procureremo un filo di luce in più sui tavoli :-).

Se penso alla fortuna che anche oggi ha sorriso al mio giorno, chiudo gli occhi serena, lasciandomi cullare dal trillare dei grilli sotto a un cielo di stelle..... Pura magia all'isola d'Elba!!

venerdì 20 agosto 2010

un inizio che credo entusiasmante

Stasera sono un pò stropicciata: c'è poco da fare, le partenze mi "smuovono" sempre un pò la pancia e la piazzetta emotiva del Cernia, senza Grazia e Gloria, stasera sembrava vuota.
Non ci si abitua mai, è proprio vero... a moltiplicare emozioni, condividere storie, incrociarsi sui percorsi. Ogni volta un sapore nuovo accoglie e accompagna questi momenti di condivisione e tutte le volte, salutarsi, diventa difficile.
Con questo blog mi propongo di accorciare le distanze e tenere vivi gli scambi, raccontarvi di una vita semplice ma ricca di suggestioni, un percorso a volte in salita ma impreziosito dal vivere su un'isola di raro splendore. Faccio l'albergatrice ma sarebbe più corretto vi dicessi che sono una cantastorie... di quelle "vecchio stampo", che amano sedersi la sera in giardino con voi e srotolare pezzi di vita, moltiplicare occasioni di scambio, godere della possibilità di gustare bellezza e armonia.. in un mondo che mi sembra corra sempre più veloce. Di questo si tratta, di rallentare il passo, respirare a fondo, assaporare l'odore della notte, lasciarsi incantare dalle stelle ballerine.... e finalmente, lasciarsi andare.
Ci sentiremo a breve, questa è una promessa.
Un abbraccio emotivo e milioni di pensieri luminosi.
Notte buona a tutti