sabato 11 settembre 2010

Un post sulla post-crescita.... però!

Una notte insonne.
Mannaggia ma quante sono?
Sono sempre stata mattiniera ma il concetto di mattino si sta "rosicchiando" la notte ultimamente........
vabè, in fin dei conti la notte è rimasto l'unico momento in cui pensare più tranquillamente, complice il silenzio, tutto si dipana con maggiore chiarezza e serenità. Di notte non ci sono interruzioni, il telefono non squilla, Irene non saltella curiosa in cerca di assistenza e io mi concedo spazio.
La lettura è d'obbligo... dai romanzi alle note degli amici a qualche novità da spulciare nei feed.
A volte trovo che tutto questo moltiplicarsi di opportunità e occasioni di approfondimento, scambio e conoscenza, sia devastante. Ho la sensazione che il cervello non riesca mai a spegnersi completamente... viviamo in un perenne stato di standby a led affievolito: nè acceso nè spento.... pronto a riavviarsi a un nostro click. 
Non è sano.
No, no... più ci penso e più mi turba.
Insomma. ci vuole anche il niente, il nulla, il vuoto..... che non è assenza... è spazio. Spazio per pensare, spazio per sentire, per condividere, per assaggiare, per "non morire" emotivamente, per sentirsi vivi.
Ho letto una nota sull'ultimo libro di Gianpaolo Fabris e l'ho trovata illuminante. Si parla di consumo etico, equo, verde,  intelligente, sostenibile, consapevole..... e trovo il mio spazio. Finalmente ho trovato le mie "etichette"... si, si: mi sono "taggata" e lo trovo confortante, poiché il dare un nome alle cose le rendo meno inafferrabili e più controllabili.
Ecco cosa voglio fare da grande. Voglio contribuire a gettare i semi di una nuova consapevolezza, voglio indicare, percorrendola, una nuova via.
Possibile ci si debba rassegnare a tutto ciò? possibile non vi siano strade alternative a questo totale e devastante "intorpidimento delle coscienze" rivolte esclusivamente a un consumismo compulsivo ed edonistico?? No, non ci credo. La Natura insegna: può piovere anche per sei mesi consecutivi... ma poi torna a splendere il sole e lo fa più di prima.
Lo scrive lo stesso Fabris, nel dire che "nuovi valori di eticità si vanno, dopo una lunga latenza, diffondendo nel sociale….si fa strada un individuo nuovo che già esiste, sebbene minoritario, intorno a noi, che forse o almeno in parte è in nuce già all’interno di tutti noi". 
Se ci penso lo sperimento ogni giorno, assaporo questo cambiamento in atto, incrocio persone "nuove", più coinvolte, più sensibili, maggiormente attente alla qualità della loro vita e dei loro scambi e lo faccio nella "piazzetta del Cernia"... ogni volta che bevo un caffè con gli ospiti, che condividiamo una lettura, un paesaggio, un ascolto musicale emozionante. 
E' questo il senso del mio percorso, eureka.. l'ho trovato. Generare, a partire da me stessa, una nuova consapevolezza. Risvegliare, risvegliando in me, una nuova coscienza, nuovi valori, nuovi bisogni che, aggregandosi o meglio mettendosi in rete, possano promuovere lo sviluppo di un'intelligenza adattiva diffusa di cui parla Fabris, a partire dalla quale,  personalizzare le conoscenze senza sacrificarne troppo la replicabilità: "far nascere così  la produzione modulare in rete e le reti di consumatori"
Sono le sei e quaranta... è tempo che "svegli anche il mio corpo" e che vada ad aprirle l'albergo......
Felice giornata..... con consapevolezza però!



giovedì 2 settembre 2010

In questo preciso, insignificante istante

Stasera non ha cigolato.


Strano... sono anche tornata indietro, l'ho aperto un'altra volta: niente!

Mi manca un pò.

Sì, il rumore del cancello di casa che stride e miagola mentre lo apro... è il benvenuto nel mio regno. Quanto mi piace. Ogni volta che rientro, lui è li che mi aspetta... pronto a darmi il suo festoso saluto, ad accogliermi come una regina, appunto, nel reame del silenzio e dell'immaginazione: la mia casa.

Sarà perché si tratta di una conquista.... sì, sì... credo che il fatto di non aver mai avuto un mio spazio privato di riposo e riflessione durante i lunghi mesi estivi di lavoro, mi abbia reso particolarmente sensibile a questo aspetto, al punto che stasera, il cigolio storto del mio cancello quasi mi manca.... come non fossi propriamente ancora tornata.

Fortunatamente, subito dopo aver messo piede in giardino, tutto ha ritrovato il suo posto e quell'abbraccio caldo e ospitale  dell'isola è venuto come ogni sera ad accogliermi.

A lei mi abbandono, al mio rientro. Mi concedo al suo fascino notturno, ascolto rapita i grilli, mi riparo con un cenno della mano dalla pioggia di stelle che mi inonda e rimango incantata dal manto nero del mare che si stende davanti a me.

 Stasera c'è una esatta metà di luna che, arrossita, si specchia nel mare mentre lontano all'orizzonte, ballano le luci del "continente" e riesco a a vedere persino i fumi di Piombino.

No, mi spiace... non ho saputo resistere a tutta questa bellezza. Mi ha preso un nodo alla gola, le dita hanno iniziato a pizzicare e mi sono "rovesciata" sulla tastiera del mio computer. No non resisto. No, impossibile farlo. Ci sono giorni in cui tutto sembra andare storto (sarà capitato anche a voi immagino). Ci sono momenti in cui vacillo, lo ammetto. perdo il filo, inciampo, mi sento ancor più stropicciata, fatico a respirare, il mio viaggio sembra vano e d'improvviso sembro smarrire la via. Vi ricordate Alice? Sì, lei... quella nel Paese delle Meraviglie. Si sarà persa cento volte lungo la via e certo l'incontro con il Cappellaio matto, il Leprotto bisestile e lo Stregatto non le hanno dissipato i dubbi.... eppure arriva infondo, lo trova il Bianconiglio e si avventura alla Corte della Regina... si, si.



Ebbene, io credo di avere perso il conto delle volte in cui inciampando mi sono rialzata per poi acciaccarmi ancora e smarrire il senso del mio andare. Eppure oggi, che sono ancor più stropicciata e "storta" di prima, stasera che sento i grilli cantare e vedo la luna specchiarsi nel mare, ora che la mia gatta si strofina alle mie caviglie e una delle due candele che ho acceso sta per spegnersi... in questo preciso, insignificante istante, capisco, o meglio SENTO, che è questo il mio posto. Sento che su questo scoglio delimitato dal mare tutt'intorno, percepisco con maggiore chiarezza la mia finitiudine, la mia imperfezione, il mio limite, il mio umano incedere un pò storto e di sicuro meno infallibile di quanto mi fossi raccontata. Qui tutto mi sembra più sopportabile, persino il dovermi accettare per come sono (storta, vulnerabile, lunatica, testarda e piena di contraddizioni). Di fronte a una bellezza che fa cantare il cuore, tutto sembra meno greve e le asperità si smussano, i contrasti si sfumano e tutto si ammanta di un relativismo nuovo. Ciò che oggi mi sembra un problema, potrebbe semplicemente essere una opportunità, nella quale inciampo adesso, per rialzarmi cresciuta domani.

Sorrido.

Si, sollevo gli angoli della bocca perché non avrei creduto di concedermi così pienamente stasera.... eppure, complice il fascino sottile di una notte di stelle graffiata dai grilli, non ho saputo resistere al canto delle mille sirene che dal mare mi invitano ad "uscire". Doveva essere così. Ho scelto di assecondare questo momento di intenso splendore e di lasciare andare i miei pensieri.

La candela si è spenta, come preannunciato. E' tempo che arrotoli il mio messaggio e lo infili nella bottiglia del blog... chissà dove la porterà il web.....



Vi abbraccio in questa notte di stelle e provo a trattenere il più a lungo possibile questa immagine di bellezza per regalarla a tutti voi, moltiplicando sorrisi e intense emozioni, in "piazzetta".


FFFFFFIIIU'U' (ho spento la candela)