la finestra di casa mia, in una splendida mattina d'autunno |
L'aria è fresca e profumata e il sole sbrilluccica su un mare quieto ed accogliente. Accipicchia, dovreste venirci adesso sull'isola!
Questa mattina, quando ho aperto gli occhi, ho visto una distesa di seta blu che rifletteva il sole in mille sfumature d'argento e di azzurro.... non avevo la benché minima voglia di andare in albergo ma un appuntamento davvero importante mi aspettava, del resto, trattandosi del giardino delle osmunde, non avevo alcuna voglia di mancare.
Mi sono fatta "forza", ho bevuto una bella tazza di tisana davanti al "mio mare" e sono scesa a Sant'Andrea. Lì ho trovato Cristiano ad aspettarmi che, con un pizzico di malcelata emozione, mi ha mostrato i lavori di Jeoffrey (un giardiniere australiano anch'esso vittima del fascino di quest'isola, che ha fatto dei lavori di pulizia in giardino in queste settimane e che lavorerà con noi il prossimo anno). Ci siamo insomma decisi a moltiplicare gli sforzi e a raccogliere le nostre energie per regalare a questo giardino tutte le cure e le attenzioni che merita.
radici... |
Abbiamo ereditato questo bellissimo spazio insieme all'hotel e con esso l'idea si trattasse di un giardino botanico ma, come spesso accade con le idee che non sono figlie della nostra sensibilità e dei nostri ragionamenti, personalmente non ho mai fatto mio fino in fondo questo concetto perché l'ho sempre sentito lontano dall'anima "vera" di questo luogo traboccante magia. Si, insomma, più lo percorro e meno vedo un giardino botanico nell'accezione classica del termine.... non v'è traccia di percorsi didattici, i cartellini non sono stati messi scientificamente a tutte le piante e di certo mancano molte varietà che sarebbe importante ci fossero (ma, vi dirò.... personalmente lo adoro così com'è e questo suo fascino a volte un pò selvatico, mi piace da impazzire)
Aggirandomi per i sentieri a volte un pò selvaggi e solitari del parco, ho piuttosto la sensazione che qui, tra queste balze, scorra l'anima antica dell'isola. Tra i due ruscelli, i massi di granito e le maestose felci regali, si nasconde secondo me l'Elba vera, quella che non è stata contaminata nè stravolta dai grandissimi mutamenti socioeconomici che negli ultimi 50 anni hanno rivoluzionato fortemente questo scoglio.
Arte in Giardino 2010: Tonino Negri espone al Cernia |
Sia Cristiano che io, siamo però concordi nel ritenere che l'esperienza dell'arte in giardino non basti di per sè a valorizzare il carattere di unicità di questo luogo. Da anni siamo alla ricerca di una persona che ci sappia consigliare e ci aiuti a curare questo spazio "vivente" come merita.
Così, per un caso che probabilmente caso non è, abbiamo conosciuto Gianluca, agronomo fiorentino animato da un grandissimo amore per il "pianeta verde", nonché grande estimatore di quest'isola. Tra una chiacchiera ed un caffè abbiamo iniziato a ragionare del giardino e delle cure che potrebbero aiutarlo a continuare a crescere moltiplicando emozioni e suggestioni mai uguali all'alternarsi delle stagioni e ci siamo dati appuntamento per un sopralluogo questa mattina.
Cristiano e Jeff in giardino |
Non so come spiegarvi, eppure oggi, mentre passeggiavamo con Gianluca e Jeoffrey era come se le piante ci sorridessero.
Gianluca soccorre l'Eleagnus delle Fippine |
Ad ogni "stazione" (beh, non vorrei a questo punto che associaste la nostra piacevole giratina nel verde ad una via crucis) Gianluca si fermava ad accarezzare una pianta, potandola un pò, sparpagliando consigli e buone pratiche a profusione e dentro di me cresceva la sensazione che finalmente avessimo trovato il "Custode delle Anime Verdi del Cernia".
Si moltiplicano i buoni propositi: il Giardino ha bisogno di cure!! |
Adesso non resta che rimboccarsi le maniche, pulire, potare e sistemare il giardino: a primavera vi aspetto per una verifica (è proprio il caso di dirlo) sul campo.