diario di bordo di una cantastorie "stropicciata": Eppure l'Autunno ha un profumo

domenica 10 ottobre 2010

Eppure l'Autunno, qui sull'isola, ha un profumo... un profumo speciale

Cantastorie si nasce (stropicciate si diventa)

"La poesia vuole essere detta, vuole respiro, saliva, corpo, voce. Vuole uscire dalla polvere della pagina scritta, dalla letterarietà, dalla camera chiusa del pensiero, sbavarsi in una bocca che porta bene impressa la terra in cui è nata, il pane che ha mangiato, il vino che ha bevuto. La poesia vuole diventare musica. È culto visivo: se si è in tanti ad ascoltarla allora diventa la festa di tanti, una festa del dire e dell'udire. Io sono certa che la poesia faccia bene. Sono certa che ciò che accade soprattutto nel rito orale della poesia, quando qualcuno proferisce ad una comunità in ascolto, in quel rito credo succeda qualcosa di profondo e di profondamente dinamico. Come se ci si ricaricasse a vicenda, come se ognuno aprisse la propria stanza del tesoro, dentro di sé, e si lasciasse visitare, e si sporgesse verso l'altro. Il poeta ricarica una lingua sfinita, ridà forza alle parole, soprattutto alle parole che più ci rendono umani." Mariangela Gualtieri

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