giovedì 11 agosto 2011

Che sapore ha un'emozione?


Che fosse in ballo un freakfest a casa nostra era ormai risaputo: post, link, canzoni condivise e quant'altro hanno fatto da sfondo alla predisposizione di questa esperienza che forse più delle altre, e comunque in modo del tutto singolare, mi ha colpita. Una partecipazione assolutamente inusuale e capillare ha alleggerito lo sforzo che inevitabilmente sottende all'organizzazione di simili iniziative. Di colpo tutti sono stati coinvolti e si sono sentiti partecipi di un modo di essere e di stare.... Si perché la festa freak vuole essere un pretesto per tornare a fare insieme, condividere tempo e spazio, tornare a sorridere e magari guardare con nostalgia a un tempo carico di ideali epassioni genuine.

Cosa mi ha coplito oltre la straordinaria partecipazione virtuale di chi non c'era ma su facebook non ci ha mai erso di vista?
La partecipazione dei nostri ragazzi, la loro genuina capacità di mettersi in gioco, di integrarsi alla vita (strampalata) di un albergo che somiglia sempre più a una casa nella quale arte, musica, poesia e buon cibo si mescolano in una ricetta assolutamente inconsueta.

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