venerdì 6 maggio 2011

Un'isola "d'aMARE" tra kajak trekking e cucina emotiva all'Hotel Cernia

Anche oggi una gran bella giornata di sole incornicia i miei pensieri che, vi assicuro, non sono pochi.
L'avventura appena vissuta con il  corso di "cucina emotiva in kajak" che unisce l'amore per un territorio assolutamente unico e generoso in termini di sensazioni e stimoli mai uguali, al desiderio di accompagnare per mano chi passi di qua a fare la propria personalissima esperienza di un percorso che inizia in mare, attraversa i sentieri e si traduce nel piatto, mi ha sinceramente sorpresa.
Credo, e continuo ad esserne ancora più convinta, che ci siano infinite possibilità (tutte assolutamente personalizzabili... quindi via libera alla fantasia e alle personalissime inclinazioni di ogni operatore) per rendere unico e speciale un soggiorno all'Elba... è che farne l'esperienza diretta lascia sempre un pò "tramortiti di piacere".

 Un piccolo gruppo di avventurosi kajakers (si dice così? chissà) mi ha seguita ieri in una bizzarra avventura tra mare e terra con partenza da Marciana Marina.
Scopo dell'escursione era quello di fare assaporare loro in poche ore la varietà e la ricchezza di un territorio normalmente adibito, nell'immaginario collettivo, a meta turistica balneare. Ebbene il mio intento era quello di fare qualcosa di diverso, di far guardare loro l'isola con occhi nuovi... volevo che la respirassero, la camminassero, ne solcassero in silenzio il mare... che si lasciassero insomma incantare da lei.

Dopo una breve traversata abbiamo fatto sosta alla piccola spiaggia della Cala e abbiamo iniziato un percorso nel verde di rara suggestione durante il quale abbiamo raccolto erbe selvatiche e abbiamo colto l'occasione per parlare dell'isola che fu, prima che l'avvento del turismo cambiasse abbastanza radicalmente costumi e abitudini. La semplicità, il sentire condiviso, lo spazio di un panino al sole, quattro chiacchiere vicino a un ruscello circondato da maestosi esemplari di felce florida: "tutto qua", una ricetta assolutamente e volutamente poco elaborata per garantire immediatezza e genuinità a un messaggio che non mi stanco di ripetere e che molti di voi conosceranno a memoria.
Il contenuto? presto detto. Non conosco un modo alternativo di accogliere le persone a casa nostra.... non esiste per me alternativa al mio (mi rendo conto spiazzante) allargare le braccia a chi passa di qua e mostrare un modo semplice, autentico, forse poco diffuso ormai, di stare insieme guardandosi negli occhi, sorprendendosi per una generosa fioritura di orchidee, gioiendo per un ciuffo di nepitella distinto da uno di menta di fosso.


 E poi? Ancora e sempre lui... il cibo, il veicolo d'amore per eccellenza. E quindi un corso di cucina, un "mettere le mani in pasta" insieme, un ritrovarsi per "fare" in una commistione continua di buoni propositi, ricette frutto di passeggiate "ispirate", racconti legati alle tradizioni culinarie di questi luoghi.
Infine una cena... una tavolata generosa, imbandita a festa (come quelle delle nonne la domenica, ricordate?) per regalarsi ancora lo spazio di un sorriso e un bicchiere di vino insieme, rivivere quelle emozioni ampiamente condivise sui sentieri e nel mare, sorprendersi di quanto semplice sia trovare tracce di poesia lungo la nostra via.